E’ un Oreste Vigorito letteralmente ‘stregato’ dal tecnico Pippo Inzaghi quello che emerge dalla lunga intervista rilasciata oggi al quotidiano Il Mattino:
“Mi aveva convinto fin da subito la sua voglia di allenare con la stessa ferocia che aveva in campo quando beffava gli avversari sul filo del fuorigioco. Dopo 3 mesi che lavoriamo insieme posso dire che è veramente così: le sue parole non sono state le solite che ti senti dire per accaparrarti il posto. Lui vuole vincere: in tutto. Anche quando gioca con Foggia a calcio-tennis o con me a tressette in ritiro. E grazie alla sua voglia ha riportato nel Benevento quella determinazione che mancava“.
E non solo….
“Ha portato valori antichi uniti a una grande tecnologia. Ha portato il rispetto per gli orari, per il cibo, per l’allenamento, per la passeggiata dopo cena in ritiro durante la quale si parla un po’ e si stempera la pressione. Sembrano banalità, ma sono cose che non sentivo da tanto tempo e che non rappresentano solo un aspetto nostalgico di un calcio di una volta. Inzaghi è un grande professionista come gli uomini del suo staff. Hanno preso dal passato le cose che rendevano il calcio umano. Nel nostro ritiro è finito l’isolamento per giocare a Play Station: ora i ragazzi stanno insieme. Ora abbiamo un gruppo vero che sa quello che vuole. Non potremo essere sempre imbattuti, ma penso che non perderemo mai senza dignità“.
Il patron del Benevento si è poi soffermato sui tifosi:
“In questo momento c’è una bella coesione con la piazza e se tutto questo non diventa soffocante, la spinta del pubblico può diventare un elemento in più. Mi sta facendo molto piacere anche la partecipazione della provincia che per tanti anni è stata separata dalla città. Stanno nascendo molti club nei paesi intorno a Benevento e noi cerchiamo di favorirli con tante iniziative“.
E, infine, a proposito del campionato, ha ribadito che occorre avere un approccio molto realistico, nonostante l’attuale classifica possa indurre all’ottimismo:
“Non mi sbilancio. Questo è un campionato molto livellato verso l’alto. Lo vincerà chi farà più punti o meno passi falsi con le squadre di media bassa classifica. Negli scontri diretti ci sarà grande equilibrio“.