Come diceva Confucio, un’immagine vale più di mille parole. E quella del saluto tra il presidente Oreste Vigorito e Nicolas Viola immortalata l’altro ieri nell’Antistadio Carmelo Imbriani dall’ottimo Mario Taddeo, al pari delle altre pubblicate dal sito Ottopagine.it, ben immortalano il momento positivo che sta vivendo il Benevento.
Messo alle spalle il “marzo da horror che tagliato fuori la Strega dalla corsa alla promozione diretta, nel secondo tempo di Ascoli è scattato qualcosa. Di fronte al baratro della quarta sconfitta di fila, gli uomini di Cristian Bucchi hanno deciso di scacciare via i fantasmi e di riprendere in mano il proprio destino.
Nicolas Viola
Il camaleontico cambio di modulo (4-3-1-2 o 4-4-2) e l’apporto di due pedine fino a quel momento impalpabili, come Del Pinto e Armenteros, hanno consenito alla squadra di rilanciare due uomini fondamentali come Nicolas Viola e Massimo Coda. Il regista calabrese, ritrovata una conidizone fisica ottimale e rinfrancato dalla presenza al suo fianco di Anema e core Del Pinto, ha finalmente ripreso in mano le redini del gioco e sfoderato prestazioni superlative condite anche dalla trasformazione di 4 penalty in 3 partite.
Massimo Coda
L’Hispanico, che invece di rigori in precedenza ne aveva sbagliato ben 3, è improvvisamente rifiorito grazie alla presenza del nuovo di compagno di reparto Samuel Armenteros. Non più costretto a dimenarsi in solitudine contro i centrali difensivi avversari (a Livorno ne erano ben tre!), Massimo Coda ha riacquistato lucidità ed è tornato a segnare gol pesanti, soprattutto in trasferta, realizzando a Verona la prima tripletta della sua carriera.
Federico Ricci
Ma ci sono anche due altri giocatori che hanno dato un contributo importante dopo la svolta di Ascoli: Federico Ricci e Christian Maggio. Il primo a gennaio era stato sul punto di partire, ma poi aveva deciso di rimanere grazie alle rassicurazioni ricevute dal tecnico circa un maggiore utilizzo. E lo spazio il gemello di Matteo dello Spezia se l’è conquistato sul campo a suon di guizzi ed eccellenti prestazioni. Si è persino adattato al ruolo di esterno di centrocampo, spazzando via per il momento anche la concorrenza del pur scalpitante Roberto Insigne Un giocatore quest’ultimo che, va ricordato, nel corso della stagione ha confezionato 10 assist (che hanno fruttato ben 22 punti) e segnato 6 reti.
Christian Maggio
Christian Maggio, dopo aver risolto i problemi muscolari che lo hanno tormentato per gran parte della stagione, ha reagito alla sua maniera mettendosi definitivamente alle spalle anche la mini contestazione subita contro il Carpi. A Verona ha probabilmente disputato la migliore prestaziona in assoluto con la maglia giallorossa e soprattutto ha onorato la fascia di capitano dimostrandosi un vero leader in campo.
Il patto per la A
Tutti ingredienti che, aggiunti alla ritrovata compatezza, hanno ridato speranza alla tifoseria, accorsa in massa l’altro ieri all’antistadio per assistere all’allenamento a porte aperte. Un segnale importante, al pari della presenza del patron giallorosso che, da buon padre di famiglia, ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla squadra nel momento decisivo della stagione.
E l’immagine della stretta di mano tra Vigorito e Viola raffigura metaforicamente una sorta di patto tra il presidente, l’allenatore e i calciatori per il raggiungimento dell’agognato traguardo della promozione in Serie A. Da qui ai play off mancano, però, ancora quattro turni di campionato, un periodo durante il quale la squadra dovrà rafforzare l’aspetto mentale in vista del rush finale. Un mese in cui occorrerà lanciare un segnale forte anche alle future avversarie, iniziando da stasera contro il Cosenza. Il Benevento c’è e vuole assolutamente conquistare la promozione.