Ci sono pareggi che valgono più di una vittoria, soprattutto se agguantati dopo essere stati sotto di ben tre reti. La rimonta di ieri sera rappresenta insomma un segnale importante perché ha evidenziato la forza mentale del Benevento ed ha evitato un passo falso interno, alla prima di campionato, che avrebbe potuto avere ripercussioni negative sia sull’ambiente che sulla stessa autostima dei calciatori.
Una rimonta determinata soprattutto dai cambi operati da mister Bucchi che, a un certo punto, ha tentato il tutto per tutto passando dal consueto 4-3-3 a un coraggioso e più spregiudicato 4-2-4. Una mossa che, complice anche il calo atletico del Lecce, il lieve infortunio patito dall’ex Pippo Falco e alcune scelte discutibili di mister Liverani, ha cambiato il volto ad una partita fino ad allora letteralmente dominata dal Lecce. Una squadra, quest’ultima, che è apparsa molto più brillante della Strega, soprattutto dal punto di vista atletico, e che può senz’altro ambire al ruolo di protagonista.
Paradossalmente, inoltre, il pareggio è servito anche a riportare i giallorossi con i piedi per terra, dopo la storica impresa di Udine. In Serie B, come dimostrano anche lo stentato pareggio casalingo del Verona con il Padova e la clamorosa sconfitta del Crotone con il Cittadella, ogni partita nasconde un’insidia e non sono consentiti cali di tensione.
Complice il turno di riposo e la pausa per le nazionali, il Benevento avrà ora a disposizione tre settimane per correggere gli errori commessi ieri sera e soprattutto per recuperare Letizia e migliorare la condizione atletica di alcuni calciatori, a partire dai veterani Maggio e Nocerino. Di sicuro la squadra potrà contare ancora sull’apporto del pubblico che, ieri sera, ha dimostrato di poter essere l’uomo, soprattutto al Ciro Vigorito.