Nonostante la recente “performance di pensiero ignorante” del virologo Massimo Galli (così l’ha magistralmente definita oggi Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport), dalle parti della Federcalcio si lavora giorno e notte affinché la riapertura degli stadi al pubblico possa diventare un obiettivo concreto, realizzabile in tempi brevi.
Secondo quanto scrive oggi il quotidiano sportivo romano, “l’ultima proposta della Federcalcio, in linea con il documento prodotto a luglio dalla Lega di Serie A, è la seguente: togliere i lucchetti e consentire l’entrata limitata fino al 30% della capienza massima di ogni stadio, distribuendo e distanziando i tifosi tra i vari settori allo scopo di evitare assembramenti; si entrerebbe nell’impianto, con la mascherina e previa misurazione della temperatura, a orari scaglionati a seconda del settore e si uscirebbe con le stesse modalità per gestire il deflusso”. Tanto per intendersi, allo stadio Ciro Vigorito di Benevento (che ha una capienza di 16.867 spettatori) potrebbero entrare 5.622 tifosi, poco meno di quanti ne potrebbero entrare a Bergamo (7.249) o Sassuolo (7.157).
Questa mattina gli esperti del governo analizzeranno le richieste per fornire una risposta che tutti sperano essere positiva. L’obiettivo è dunque quello di far tornare i tifosi sugli spalti per il 17/18 ottobre (4° giornata di campionato), dopo la sosta per le Nazionali, a dispetto delle saccenti affermazioni di Galli (“riaprire gli stadi non è una priorità”), quello che – non dimentichiamolo – a febbraio rassicurava che la pandemia non avrebbe rappresentano un problema per il nostro Paese.