Il portiere del Benevento Lorenzo Montipò ha rilasciato oggi una lunga intervista tra passato, presente e futuro a Francesco Velluzzi della Gazzetta dello Sport. Si parte dal legame con Novara e la sua squadra di calcio (“Le notifiche mi informano sempre dell’andamento della squadra con cui a 17 anni ho debuttato in B e con la quale sono diventato calciatore“) per passare, poi, al sio idolo Buffon e alle differenze tra il campionato cadetto e la Serie A (“In B l’attaccante stoppa e tira, qui tirano e pure angolato. Devi essere veloce nelle decisioni e nelle scelte che fai”).
Ma l’estremo difensore giallorosso si è soffermato anche e soprattutto sul suo rapporto con la città: “Ho il contratto in scadenza a giugno 2022. A fine campionato, spero con la salvezza conquistata, discuteremo. Resterei molto volentieri. Benevento è una città del Nord messa al Sud. Io e Eleonora stiamo molto bene, siamo a pochi chilometri dal centro. Lei si è costruita pure delle ottime amicizie. La città è bella, con un bellissimo centro, anche se c’è poco da fare. La gente è calorosa, si mangia molto bene, la società sta facendo tutto con entusiasmo. Cosa si può volere di più. L’unico rammarico è proprio per la nostra gente che il Vigorito, il nostro stadio, lo avrebbe riempito a ogni partita e avremmo avuto una grande spinta“.
E infine un accenno all’obiettivo principale della stagione: “Ci mancano 10 punti ai fatidici 40 che significano salvezza. Per noi uno scudetto. I miei genitori mi hanno insegnato a non fare mai il gradasso e pedalare a testa bassa per dimostrare quanto valgo. Dobbiamo fare così. Già dalla prossima sfida di lunedì in casa col Sassuolo, avversario difficilissimo“.