La settimana che inizia domani è la più difficile dell’esperienza in terra sannita di Cristian Bucchi. Le tre sconfitte consecutive rimediate contro Livorno, Cremonese e Spezia pesano come macigni e il tecnico romano è ben consapevole del fatto che, nonostante la rinnovata fiducia da parte della società, un’ulteriore sconfitta con l’Ascoli potrebbe precludere ad un inevitabile esonero. A complicare ulteriormente situazione c’è poi il clamoroso cappotto rimediato ieri a Lecce dai marchigiani. Una figuraccia da cancellare al più presto per i calciatori bianconeri, e quindi un motivo in più per scendere in campo con il coltello tra i denti. Insomma, la trasferta di sabato prossimo al Del Duca si preannuncia molto delicata.
Per questo motivo Bucchi in queste ore continua la sua riflessione sulle eventuali modifiche tattiche da apportare. Il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 ha indubbiamente migliorato la solidità difensiva dei sanniti, almeno fino alla gara con lo Spezia. Gara, quest’ultima, in cui i giallorossi hanno subito tre gol anche in conseguenza dei problemi fisici che hanno condizionato Antei e Caldirola e della contemporanea indisponibilità degli infortunati Tuia e Costa. Con il nuovo assetto tattico, però, il Benevento è diventato anche meno pericoloso in avanti. Basta dare uno sguardo alle statistiche per averne conferma.
Viola e il passaggio a 4
Di qui la domanda che Bucchi sta ossessivamente ponendo a sè stesso e ai suoi collaboratori da circa una settimana: cosa fare per migliorare la manovra d’attacco senza scoprirsi troppo in difesa? La risposta è tutta lì, a centrocampo, nel reparto nevralgico rimasto sostanzialmente a 3 anche dopo la rivoluzione tattica operata a partire dalla trasferta di Carpi. Lì sono ruotati un pò tutti in questi mesi, cambiando posizione e ruolo, ma senza produrre miglioramenti significativi. Ecco dunque affacciarsi l’ipotesi di un cambio d’assetto, magari passando a uno schieramento a 4. Non bisogna, infatti, dimenticare che il giocatore potenzialmente più importante del Benevento, Nicolas Viola, ha sempre dato il meglio quando è stato schierato con un compagno al suo fianco, da Chibsah con Baroni al brasiliano Sandro con De Zerbi. Perchè allora non provarlo in mezzo al campo con accanto Crisetig, o meglio ancora con quel Del Pinto fin qui troppo sacrificato ma sicuramente importante, soprattutto per l’apporto che potrebbe dare anche in termini di leadership?
Il passaggio a 4 implicherebbe, però, un conseguente cambio in difesa, che dovrebbe passare a 4 nel già sperimentato 4-4-2, o un cambio in attacco, dove si potrebbe tornare a 3 in un inedito 3-4-3 di auteriana memoria. Senza trascurare, infine, anche l’ipotesi di un iper offensivo 4-2-3-1, come ai tempi di Baroni. Insomma, Bucchi riflette e prova, e alla fine anche l’emergenza in difesa (dove mancherà anche lo squalificato Volta) potrebbe spingerlo a provare nuove soluzioni. L’inferno è dietro l’angolo, ma anche il paradiso non è poi così distante per non provare a riagguantarlo attraverso una nuova rivoluzione tattica.