Il Corriere dello Sport si sofferma oggi sul sogno di Adolfo Gaich di esordire con la maglia giallorossa nello stadio che ospitò le gesta di Diego Armando Maradona: “Come accade sempre più spesso nel Benevento, i nuovi arrivati non avvertono alcun disagio: il gruppo è granitico, il tecnico sembra uno di loro, la città è accogliente“.
Gaich – scrive Franco Santo – ha raccolto tutte le emozioni provate al suo arrivo in giallorosso al canale televisivo argentino TyC Sports: “Qui è tutto da dieci: la città, i compagni, la società, il mister Inzaghi. Mi ha detto che potrebbe sbagliarsi su qualsiasi ruolo, ma mai su un centravanti“.
Il giovane talento argentino sente che il momento dell’esordio si avvicina: “Non vedo l’ora. Sono venuto via da Mosca per questo. Lì non ho avuto molto spazio, in Italia vorrei avere la possibilità di giocare di più e farmi notare“.
E quale occasione migliore per farlo se non nello stadio dedicato al Pibe de Oro e nel quale Carmelo Imbriani (di cui ha voluto il numero di maglia) mosse i primi passi da calciatore di Serie A?
Il Mattino, invece, si sofferma sull’importanza tattica di Artur Ionita, l’uomo chiave di Pippo Inzaghi in grado di abbinare struttura fisica e intelligenza tattica: “Ionita tra le linee – scrive Luigi Trusio – ha molteplici mansioni: primo pressing, densità sulla trequarti, interdizione, incursioni e, in ultimo, pulizia dei palloni sporchi. Un ruolo fondamentale, che non è solo di raccordo tra i reparti, e per il quale occorrono abnegazione, luciditò e flessibilità. Un lavoraccio che casomai non balza all’occhio, ma è maldettamente importante nell’economica del gioco di Inzaghi“.
Ragione per cui – conclude il Mattino – il tecnico giallorosso sembra orientato a riconfermarlo da falso rifinitore anche nel derby di domenica prossima contro il Napoli.