Ionita: onesto lavoro sporco nel primo tempo, modesto inizio ripresa. Poi, al minuto 66, trova il tempo dell’inserimento su un calcio d’angolo e insacca una palla che se non decisiva per la salvezza, lo è per il match. Impossibile non perdonargli tutto e non assegnargli la palma del migliore in campo.
Glik: sblocca il match su assist del compagno di reparto Barba e illude i sanniti. Concentrato e diligente. Deve aver ripassato il manuale di regia difensiva durante la sosta forzata per squalifica e quelle per nazionali. Ed è tutta un’altra musica, almeno fino a quando il Parma non passa a tre in attacco e la fatica si fa sentire.
Hetemaj: solita partita di abnegazione e sagacia. Ha anche il merito di piazzare con precisione millimetrica la palla sulla testa di Barba cui non rimane che metterla per il gol di Glik. Affidabile e inossidabile.
Kurtic: il suo innesto cambia l’inerzia della partita. Tira, ritira e segna. È il più volenteroso dei suoi. Non cede mai.
Man: il più pericoloso degli avanti parmigiani. Agguanta sul finire un pareggio sostanzialmente inutile per il suoi.
Montipò: alterna buone parate a voli pindarici e respinte che sono assist per gli avversari. Inaffidabile.
Gervinho: un tempo ingranava la quarta e sfrecciava. Ora non ha il tempo di mettere la freccia che lo fermano. Mai pericoloso. Dovrebbe essere uno spauracchio. Non se lo fila nessuno.
Brugman: non copre e non imposta. Quando non sbaglia il passaggio, sbaglia la scelta. Devastante. Per i suoi. Non rientra nella ripresa.
Laurini: falloso, nevrotico, inconcludente. Non supera mai il diretto avversario e non copre. Resta negli spogliatoi con il compagno di cui al punto precedente.
Partita: una delle più brutte viste quest’anno in serie A. Alta la posta in gioco, ma…