Il Palermo rischia persino l’esclusione dal campionato di Serie B

La notizia era nell’aria da giorni e stamani si è definitivamente concretizzata: il Palermo è stato deferito al Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare per una serie di presunte irregolarità gestionali.

Il procuratore federale ed il procuratore federale aggiunto, dopo aver esaminato gli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ed aver espletato la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, hanno infatti deferito Zamparini, l’ex presidente Giammarva, l’ex presidente del collegio sindacale Anastasio Morosi e la società per responsabilità oggettiva e diretta. Le presunte irregolarità contestate dalla Procura Federale riguardano le operazioni di cessione del marchio e della controllata a cui era stato conferito (Mepal), ora rientrata sotto il controllo del Palermo dopo essere stata ceduta alla holding lussemburghese Alyssa, facente riferimento a Zamparini.

Le violazioni, secondo la Procura Federale, sarebbero legate a quattro bilanci e sarebbero state commesse “al fine di ottenere la ammissione al campionato di serie A 2015/2016 e 2016/2017; e al fine di ottenere la ammissione al campionato di Serie B 2017/2018“.

Le sanzioni previste dalla Giustizia Sportiva

A questo punto sorge spontanea la domanda: cosa rischia concretamente la società rosanero qualora venissero riscontrati gli illeciti contestati?

Secondo quanto riferisce Tuttomercatoweb.com, “al Palermo viene contestata, tra le altre, la violazione dell’articolo 8. Di conseguenza si applica la procedura in abbreviazione dei termini ai sensi del comunicato ufficiale 35/A del 24/01/2019. Poco tempo al Palermo per produrre memorie difensive e la sensazione è che già entro il 15 maggio possa svolgersi l’udienza che, se tutti i reati venissero confermati, comporterebbe nella migliore della ipotesi una penalizzazione in classifica per la squadra rosanero. Penalizzazione da scontare, è bene precisarlo, durante la stagione in corso. Di conseguenza, se la squadra di Delio Rossi dovesse disputare i playoff, la classifica andrebbe rivista al netto della penalizzazione che in base all’entità potrebbe o far scendere posizioni oppure addirittura comportare l’esclusione dagli stessi“.

Ma non è tutto perchè, sempre secondo Tuttomercatoweb.com, “la sanzione massima per il tipo di reati contestati è l’esclusione dal campionato o la revoca del titolo sportivo in applicazione dell’articolo 18 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva. Altresì vengono contestate delle alterazioni nelle scritture contabili e nei rapporti con la Covisoc, e ciò comporterebbe una squalifica per gli eventuali autori del reato e un’ammenda alla società“.

Insomma, una situazione esplosiva che rischia di infliggere un altro duro colpo all’immagine del calcio italiano. Ragion per cui la Federcalcio è intenzionata ad affrontare la questione il prima possibile.

 

> Per ulteriori approfondimenti: Art. 18 del CGS (Sanzioni a carico delle società)

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