Il Chievo Verona non parteciperà al prossimo campionato di Serie B. La decisione è stata adottata nel corso della riunione del Consiglio Federale tenutasi questa mattina. La bocciatura è legata alla rateizzazione in dodici mensilità dei contributi di ottobre e novembre 2020 dei dipendenti (giocatori inclusi) con ricorso alla norma governativa anti-Covid (riconosciuta dall’Inps, ma non prevista dalla Covisoc, per la quale il saldo deve avvenire in 4 rate e non in 12).
L’ultima, flebilissima speranza per l’iscrizione in Serie B del Chievo Verona è a questo punto affidata al ricorso che la società clivense dovrebbe presentare, entro due giorni, al Collegio di Garanzia dello Sport. L’organo del CONI avrà poi tempo fino al 27 luglio per esprimere il proprio giudizio. Nel caso in cui arrivasse anche lì un parere negativo, il Cosenza prenderebbe il posto del Chievo.
Di conseguenza non sarà la società clivense a sfidare il Benevento nel match d’esordio della Tim Cup in programma il 15 agosto allo stadio Ciro Vigorito, mentre il calendario della serie cadetta che verrà sorteggiato il prossimo 24 luglio a Ferrara conterrà momentaneamente una X (Cosenza o Chievo Verona) al posto della 20° compagine partecipante.
Finisce così la favola della società del presidente Campedelli, durata 20 anni, dalla promozione in Serie A del 2001, e passata attraverso la qualificazione al terzo turno preliminare di Champions League. Sullo sfondo della vicenda c’è da registrare anche la pesante situazione finanziaria della compagine veronese che, secondo la Gazzetta dello Sport, avrebbe accumulato un’esposizione debitoria di circa 20 milioni.