A dispetto della classifica, il Padova non era avversario facile da affrontare in questo momento. E in Serie B, si sa, le partite non sono mai scontate. Nonostante ciò, il Benevento è sceso in campo pienamente consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato e, a parte i cinque minuti finali, ha giocato con la giusta mentalità, grazie anche al centrocampo da combattimento schierato da Bucchi, che ha preferito dirottare Buonaiuto in attacco per avvalersi della muscolarità di Bandinelli.
La cattiveria agonistica
E’ sicuramente questo, assieme alla confermata solidità difensiva, il dato più importante emerso dalla partita di ieri sera. Il Benevento ha finalmente tirato fuori quella cattiveria agonistica che serve per affrontare il campionato cadetto. E lo ha fatto nel momento in cui ha perso quei giocatori che, grazie alla loro esperienza, avrebbero dovuto guidare i più giovani, e cioè Nocerino, Puggioni e Maggio.
I nuovi leader: Letizia e Del Pinto
Il nuovo leader del Benevento è diventato Gaetano Letizia, a cui giustamente Bucchi ha affidato la fascia di capitano. Un guerriero indomito che, pur commettendo qualche banale errore nel corso dei novanta minuti, non si arrende mai e finisce per trasmettere anche ai compagni la sua enorme grinta e voglia di vincere. Un altro elemento determinante, nelle ultime due partite, è stato poi Lorenzo Del Pinto che, oltre a garantire equilibrio e maggiore copertura difensiva, ha via via assunto le vesti di leader del centrocampo, sempre pronto a guidare i compagni di reparto, a urlare e sbracciarsi
L’assetto tattico
Da sottolineare, infine, l’importanza tattica assunta da Riccardo Improta che, pur non esprimendosi sempre al top, sta garantendo, al pari di Letizia sulla fascia destra, ampiezza alle manovre d’attacco e notevole copertura difensiva. Insomma, la coraggiosa scelta di Cristian Bucchi di passare dal dogmatico 4-3-3 iniziale al più prudente 3-5-2 inizia a produrre effetti importanti e qualche operazione in entrata, soprattutto in attacco, potrebbe ulteriormente migliorare una squadra che, finalmente, si è calata nella mentalità della serie cadetta.