Per Pietro Iemmello, attuale capocannoniere della Serie B assieme Michele Marconi del Pisa, l’esperienza vissuta a Benevento resta uno dei tanti rimpianti di una carriera che avrebbe potuto avere ben altra piega. E’ stato lo stesso calciatore attualmente in prestito al Perugia a confessarlo in una intervista pubblicata stamani dalla Gazzetta dello Sport;
“So che avrei potuto fare di più, in certi anni mi sono perso da solo: a Benevento si aspettavano molto ma sono stato frenato da problemi fisici importanti, a Sassuolo mi sono svegliato tardi, c’ero poco con la testa, non era facile passare dalla Serie C alla A. Mi è servito come esperienza“.
E a proposito del suo rapporto difficile con i tifosi (fischiato a Benevento per il dito medio durante la gara di Foggia, fischiato
a La Spezia dove ha segnato il gol decisivo, senza dimenticare infine che a Foggia gli hanno addiritttura bruciato l’autovettura) ha raccontato:
“A Benevento non c’è mai stato feeling, a La Spezia volevano che restassi ma non avrei avuto spazio, così ho preferito andare in A col Sassuolo A Foggia avevo fatto benissimo con 24 gol in C1, ma quello era un momento particolare. Volevano colpire me e la società. Io ero tra i pochi rimasti in città dopo il derby col Lecce e sapevano dove abitavo. Ero il simbolo, non credo ci fosse niente di personale“.
E, infine, riferendosi a quella volta che fece imbestialire i tifosi del Cosenza esultandogli in faccia dopo un gol, l’attaccante catanzarese ha candidamente ammesso:
“E’ vero, a volte me le vado a cercare“.