Cresce l’ansia dello Spezia per il caso Okereke, processo sportivo più vicino

La Gazzetta dello Sport dedica oggi un’intera pagina al caso Okereke. Una storia che, secondo la rosea, con il trascorrere delle ore si ingarbuglia sempre più: “Due ricorsi al giudice sportivo, altrettanti risultati senza omologazione, un supplemento di indagini richiesto ‘con la massima sollecitudine’ alla Procura federale, alcune società che minacciano di presentare un esposto all’organo inquirente, emissari spediti in Nigeria a scovare le prove mancanti, l’Ufficio Tesseramenti della Figc chiamato in causa perché ricostruisca i passaggi del primo tesseramento di David Chidozie Okereke“.

Lo Spezia rischia 24 punti di penalizzazione

Partita da un ‘normale’ ricorso al giudice sportivo per  l’omologazione di un risultato (Spezia­-Livorno 3­-0), cui ne seguirà – come preannunciato – un altro in fotocopia (Benevento­-Spezia 2-3), la vicenda “ha presto sconfinato sul tavolo della Procura e prossimamente con ogni probabilità sfocerà in un processo dinanzi al Tribunale federale, che avrà in oggetto non più l’omologazione di un paio dirisultati, ma la regolarità di tutte le partite in cui lo Spezia ha schierato il ragazzo. Un crac potenziale da 24 punti di penalizzazione – 1 per ogni gara giocata da Okereke – che sta facendo ingolosire mezza Serie B“.

La presunta irregolarità nel tesseramento

La Procura federale ha già ricevuto dal tribunale di La Spezia gli atti dell’indagine sui baby calciatori fatti entrare in Italia e  tesserati per società satellite del club ligure in violazione delle norme sull’immigrazione clandestina e il tesseramento sportivo (l’articolo 19 del Regolamento Fifa su status e trasferimenti e l’articolo 40 delle Noif). “Secondo i magistrati spezzini – scrive ancora la Gazzetta dello Sport -, tutto ruoterebbe intorno all’Abuja Football Academy, accademia fondata in Nigeria da Volpi, dove sono transitati Okereke e gli altri ragazzini portati in Italia prima che diventassero maggiorenni, parcheggiati in club satellite (nel caso di Okereke la Lavagnese) e al compimento della maggiore età immessi nello Spezia, per poi essere venduti al miglior offerente realizzando cospicue plusvalenze. Un sistema su cui anche la Procura vuole fare luce. Innanzitutto  chiarendo la questione del tesseramento. I collaboratori di Pecoraro attendono da qualche giorno che l’Ufficio tesseramenti della Figc ricostruisca tutti i passaggi che nei primi giorni di settembre del 2015 registrarono l’ingresso in Italia di Okereke come ‘dilettante extracomunitario mai tesserato per una federazione straniera’. È la circostanza che il Livorno contesta nel suo ricorso, firmato da Mattia Grassani“.

Il precedente del torneo di Rijeka

L’anno precedente, infatti, Okereke disputò con l’Abuja il torneo di Rijeka che imponeva tra i requisiti per la partecipazione un regolare tesseramento per la propria Federazione di appartenenza. “E se era effettivamente tesserato, non poteva ‘entrare’ in Italia in quelle modalità, dunque il suo tesseramento da allora sarebbe irregolare, come il suo impiego in gare ufficiali. Un bel ginepraio – conclude l’articolo della rosea a firma di Alessandro Catapano -, cui lo Spezia, assistito da Eduardo Chiacchio, oppone il visto di esecutività effettivamente rilasciato dalla Lega di B, in forza del quale Okereke avrebbe avuto tutto il diritto di giocare“.

 

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