“Salutiamola davvero, questa capolista. Un rullo compressore da quattro vittorie – tutte senza prendere gol – nelle ultime cinque giornate, il quinto 2-0 della stagione e un +9 in classifica sulla seconda che luccica. Il Benevento sgomma, Inzaghi è lanciatissimo: può prendersi quella promozione in A che gli è sfuggita per pochissimo due anni fa ai tempi del Venezia, la squadra che nell’occasione si arrende a Coda e Caldirola. Segnano pure i difensori – c’è anche una traversa di Antei, a proposito – in questo Benevento che procede col pilota automatico. Con una produttività che vale doppio, perchè otto gol subiti fanno del reparto il migliore per distacco in tutto il campionato”.
A scriverlo è oggi il Corriere dello Sport a commento della vittoriosa trasferta del Benevento a Venezia. La Gazzetta dello Sport, invece, dedica ampio spazio al ritorno di Super Pippo in laguna:
“Che bello tornare, se vinci bene e la gente ti dedica cori pieni di affetto. Anche la location è la stessa, perché la società in questa stagione ha deciso di scambiare le panchine: gli ospiti seduti dove stavano una volta i padroni di casa. Pippo Inzaghi a Venezia per la prima volta da avversario: non è stato un ritorno banale. Perché il suo Benevento ha certificato, se mai ce ne fosse bisogno, la legittimità del primato, con un virtuale più 9 sulla terze. Forte, solida, organizzata, pragmatica, matura: è lunga la lista degli aggettivi benevoli. «Come tipo di squadra sembra la Juve», si sbilancia Dionisi alla fine. Pippo incassa i complimenti che gli arrivano da molte parti. Eccolo, uno dei rappresentanti degli allenatori risultatisti, che dà spettacolo. Non sempre e non allo stesso modo”.
E infine un cenno al nuovo schieramento tattico adottato dal tecnico giallorosso:
“Il 4-3-2-1, inaugurato col Crotone, ha funzionato alla perfezione: difesa blindata, Schiattarella che si sdoppia abbassandosi su Aramu e alzandosi su Fiordilino, due mezzali di lotta e di governo come Hetemaj e Viola, e poi Kragl e Sau alle spalle di Coda, e a volte di fianco a lui. Gruppo compatto e imprevedibile. Come dimostra il fatto che il raddoppio sia arrivato da un difensore: Caldirola, spinto da Inzaghi a salire sulla punizione di Kragl”.