E’ inutile girarci attorno: dopo quattro sconfitte consecutive (cinque se si comprende anche il match di Tim Cup con l’Empoli) , c’è necessità di cambiare musica e provare un nuovo spartito.
E chi meglio di Nicolas Viola, il von Karajan del centrocampo giallorosso, può assumere le redini del gioco del Benevento in questa delicata fase della stagione?
La trasformazione
Sì, proprio lui, l’atleta di Oppido Mamertina che è fermo ai box dallo scorso inverno a causa di un infortunio. Pippo Inzaghi lo scorso anno lo spostò mezzala sinistra del 4-3-2-1, assecondando maggiormente la sua inclinazione offensiva e, come scrisse Emanuele Atturo su Ultimo Uomo, all’inizio dell’anno
Viola sta mostrando una grande sensibilità negli smarcamenti orizzontali, allargandosi quando la squadra ha bisogno di un riferimento tecnico sui lati, venendo invece in mezzo quando deve rifinire. Il suo piede mancino è ciò che ci fece innamorare di lui già alla sua prima stagione in Serie A, e rimane la parte speciale del suo gioco. Viola ha una grande sensibilità tecnica: ha un ottimo primo controllo e un gioco di passaggi vario e preciso, sia nel corto che nel lungo. Dalla fascia centrale è pericoloso con le sue verticalizzazioni improvvise; dal lato con i suoi cross di interno e con i cambi di gioco che esegue con assoluta precisione anche colpendo la palla di mezzo esterno.
Insomma una preziosa risorsa di cui il Benevento non può fare a meno per uscire fuori dal guado e riprendere la marcia delle prime giornate.
Il nuovo sistema di gioco
Al di là della condizione fisica, non certamente eccellente a causa del lungo stop agonistico, resta anche il dilemma su come schierarlo. Nel passaggio dalla B alla A, Inzaghi ha infatti deciso di confermare lo schieramento ad albero di Natale tanto caro al suo maestro Carlo Ancelotti, ma in mezzo al campo ha anche scelto di puntare sulla muscolarità di Ionita e Dabo accanto al perno centrale Schiattarella.
Una scelta che avrebbe dovuto garantire una maggiore copertura al reparto difensivo. In realtà così non è stato, soprattutto nelle ultime partite. Basta vedere l’errore di Ionita in occasione della rete del vantaggio dello Spezia per comprendere come i nuovi arrivati non abbiano assicurato l’auspicata maggiore impenetrabilità.
La posizione di Viola
E allora perchè non tornare all’antica approfittando della sosta e della contemporanea assenza di Ionita e Dabo per gli impegni nelle rispettive Nazionali? Oppure, perchè non provare un nuovo vestito tattico che consenta di valorizzare al meglio le attitudini di Viola e, nello stesso tempo, di non rinunciare alla maggiore muscolarità in mezzo al campo?
E siccome SuperPippo non può essersi improvvisamente trasformato in SuperPippa, sicuramente starà studiando assieme al suo staff il modo, e soprattutto lo schema tattico, che possa consentire di valorizzare al meglio le caratteristiche dell’unico centrocampista di qualità attualmente a disposizione.
In pratica, sta pensando a come aggiungere un posto a tavola per sfruttare la grande sensibilità negli smarcamenti, le verticalizzazioni e i cambi di gioco di Nicolas Viola. Risorse importanti per una squadra che finora ha difettato in qualità a centrocampo.